Peppino, der kleine Schornsteinfeger

Schornsteine im Aostatal

Peppino lebte im Val d’Ossola zusammen mit seinen fünf Geschwistern und seinen Eltern. Er war erst neun Jahre alt, aber kannte schon die Härte des Lebens. Sein Vater, ein einfacher Arbeiter, hielt die Familie mit wenigen Lire über Wasser. Seine Mutter war Hausfrau. Seine beiden älteren Brüder und Peppino selbst gingen jedes Jahr für fünf bis sechs Monate als Schornsteinfeger arbeiten. Um Neunzehnhundert war es gerade im nördlichen Piemont, im Valle d’Aosta, im Val d’Ossola bis nach Vigevano, Vercelli, Novara und Pavia üblich, Kinder als Schornsteinfeger zu beschäftigen. Sie waren klein und wendig und passten in jeden Schornstein hinein. Damals waren die Schornsteine noch recht schmal gebaut, weshalb nur magere kleine Gestalten wie Kinder hineinpassten. Die Arbeit war saisonal ausgelegt, sehr hart und nicht ungefährlich. Unfälle und Krankheiten, oft mit tödlichem Ausgang, waren keine Seltenheit. Lediglich ein paar Utensilien nahmen sie zur Reinigung der Schornsteine mit. Bald war es also wieder soweit. Herr Bianchi würde in ein paar Tagen wieder an die Tür ihres kleines Hauses klopfen und Peppino sowie zwei seiner älteren Brüder mitnehmen. Dann würden sie zusammen mit anderen Kindern für Herrn Bianchi als Schornsteinfeger arbeiten und am Ende fünfzig bis einhundert Lire pro Kopf nach Hause bringen. Viel Geld für viele Familien aus dem letzten Jahrhundert.

Peppino, il piccolo spazzacamino

Peppino viveva in Val d’Ossola insieme ai suoi cinque fratelli e ai genitori. Aveva solo nove anni, ma già conosceva le difficoltà della vita. Il padre, un semplice operaio, teneva a galla la famiglia con poche lire. La madre era una casalinga. I due fratelli maggiori e lo stesso Peppino andavano a lavorare come spazzacamini per cinque o sei mesi all’anno. Intorno all’Ottocento, era comune impiegare i bambini come spazzacamini nel Piemonte settentrionale, in Valle d’Aosta, in Val d’Ossola fino a Vigevano, Vercelli, Novara e Pavia. Erano piccoli e maneggevoli e potevano entrare in qualsiasi camino. A quei tempi i camini erano ancora piuttosto stretti, quindi solo figure piccole e magre come i bambini potevano entrarvi. Il lavoro era stagionale, molto duro e non privo di pericoli. Non erano rari gli incidenti e le malattie, spesso con esiti fatali. Per pulire i camini portavano con sé solo pochi utensili. Presto sarebbe arrivato di nuovo il momento. Il signor Bianchi avrebbe bussato di nuovo alla porta della loro casetta tra qualche giorno e avrebbe portato con sé Peppino e due dei suoi fratelli maggiori. Poi, insieme ad altri bambini, avrebbero lavorato per il signor Bianchi come spazzacamini, finendo per portare a casa dalle cinquanta alle cento lire ciascuno. Un sacco di soldi per molte famiglie del secolo scorso.